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Affrontare il dolore cronico con la Terapia Cognitivo – Comportamentale (TCC)

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Affrontare il dolore cronico con la Terapia Cognitivo – Comportamentale (TCC)

  • Dott.ssa Alessia Sarracini

Contributo della tcc nella comprensione del dolore cronico, nella riduzione dell’intensità del dolore e nella ripresa dell’attività fisica.

Dolore cronico e connessione mente corpo

Ciclo ansia-paura nel dolore cronico alla schiena

Fino a poco tempo fa si dava per scontato che a un dolore cronico corrispondesse un danno nel corpo, per esempio molte ricerche hanno messo in dubbio tale correlazione tra struttura della colonna vertebrale e dorsopatie.

Tali risultati fanno intendere che fattori psicologici siano molto più importanti di anormalità strutturali nel mantenimento del mal di schiena

Possiamo cominciare a pensare al dolore cronico alla schiena come a un circolo vizioso non molto diverso dall’esordio e mantenimento di un disturbo d’ansia, così riassunto:

  • Tipicamente il ciclo può avere inizio da un incidente o da uno sforzo eccessivo.
  • Qualora il dolore avesse una durata percepita come eccessiva, entra in gioco l’ansia e paura per il proprio corpo, cui in genere si risponde con il riposo e la sospensione di attività fisiche che in precedenza contribuivano a scaricare stress e mantenevano tonici i muscoli.
  • Ulteriori stress, uniti alla preoccupazione per la salute, attivano ancora di più il nostro sistema di difesa Attacco/Fuga* che genera nel corpo una grande tensione muscolare, proprio nel momento in cui i nostri muscoli non sono più allenati e privati della possibilità di rilassarsi proprio grazie al movimento.

La diretta conseguenza della tensione muscolare è l’amplificazione della sensazione di dolore.

Kinesiofobia

Nel ciclo del dolore cronico alla schiena un altro ruolo importante è giocato dalla “credenza erronea” di poter avere un controllo sulla propria condizione che si concretizza nell’individuare una posizione che allevia la sensazione dolorosa, come pure movimenti che invece la peggiorano.

Anche la suddetta credenza è responsabile dell’intensificazione del dolore poiché, ogni volta che si è costretti o si prova a mettere in atto i ”presunti” movimenti problematici, aumenta l’ansia e quindi la tensione muscolare, che genera veramente più dolore, rafforzando quindi l’idea che quel tipo di attività sia veramente dannosa: siamo in presenza della kinesiofobia (paura del movimento).

Come capita nei disturbi d’ansia, un gran numero di disturbi medici è mantenuto proprio dai nostri tentativi di stare meglio.

Ciò a cui resisti, persiste.

Terapia cognitivo comportamentale nel dolore cronico alla schiena

Le similitudini tra il ciclo del dolore cronico alla schiena e i disturbi d’ansia sono chiare: in tutti troviamo

  • un’attivazione esagerata e prolungata del sistema Attacco/Fuga,
  • interpretazioni erronee dei sintomi accompagnate da paura per il futuro e strategie di evitamento del problema.

Pertanto le persone affette da dolore cronico possono ottenere molti giovamenti da una Terapia Cognitivo-Comportamentale.

Prima di cominciare il trattamento ogni paziente sarà sottoposto a esami medici accurati per escludere problematiche mediche che, sebbene rare, costituiscono pur sempre una causa del dolore cronico.

La terapia focalizzerà l’intervento su

  • Psicoeducazione sul ciclo ansia-dolore, per cui il paziente comprenderà che la causa del proprio dolore, sebbene forte e reale, è l’aumento della tensione muscolare in seguito a fattori di stress.

    Inoltre il paziente apprenderà ad attribuire maggior importanza alle cause del proprio stress.

    Essere certi che la causa del dolore risiede nell’attivazione del ciclo, aiuta ad aumentare la tolleranza al dolore e a proseguire nel lavoro terapeutico.
  • Ripresa dell’attività per contrastare la paura del movimento (Kinesiofobia) ed i pensieri catastrofici per il futuro.

    I muscoli verranno così rinforzati e il paziente potrà anche riappropriarsi di un utile modo per ridurre lo stress.
  • Emozioni e credenza di poter esercitare un controllo per poter avere un sollievo dal dolore

Stress psicologico e altri disturbi psicofisiologici

Alla base e nel mantenimento di molti altri disturbi muscolari (es. mal di testa cronico, tendiniti, fasciti plantari), ma anche gastrointestinali (es. gastriti, colon irritabile) e dermatologici (es. eczema), sebbene possano esserci processi patologici fisici, ci sono gli stessi fattori che intervengono nel mal di schiena cronico: tensione muscolare, ansia per i sintomi, attenzione esagerata agli stessi, abbandono della routine avuta fino all’esordio del problema.

Lo schema è simile a quello che abbiamo già visto sopra.

  • L’esordio potrebbe coincidere con un evento casuale, come un trauma o un’ infezione.
  • Non appena la persona comincia a compiere valutazioni pessimistiche sul problema, l’attivazione del sistema Attacco/Fuga diventa poi la vera responsabile del perpetrarsi dei sintomi.
  • Quanto più la persona è aderente al trattamento prescritto dai medici ascoltati, tanto più si preoccuperà per la mancata guarigione e il circolo vizioso verrà in tal modo cristallizzato.

Qualora i trattamenti farmacologici prescritti dal medico ed i cambiamenti nello stile di vita non sortissero alcun effetto, allora molto probabilmente il paziente potrà avere grande sollievo da una terapia psicologica in cui, in modo molto simile alle terapie nelle dorsopatie, si ricevano informazioni chiare sul ciclo ansia-sintomi, si venga sostenuti nella sospensione di tutti i fattori di mantenimento, si lavori sulle emozioni relative ai fattori di stress.


*Per approfondimenti si rimanda all’articolo Dolore cronico e connessione mente-corpo

Dott.ssa Alessia Sarracini
Psicologa Psicoterapeuta - Frosinone (FR)


Dott.ssa Alessia Sarracini Psicologa Psicoterapeuta
Frosinone (FR)

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Laurea in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità)
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